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Dall’Italia alla Cina: lungo la Via della Seta in bicicletta
Dall’Italia alla Cina: lungo la Via della Seta in bicicletta
Filmmaker dal Mondo – Stagione 1, episodi 11 e 12
Un’impresa epica. Sulle orme di Marco Polo, percorrere i 10.000 km che separano l’Italia dalla Cina, toccando dodici paesi tra Asia ed Europa. Per conoscere culture diverse, assaporando paesaggi mozzafiato in continuo mutamento. Il tutto nel massimo rispetto dell’ambiente.
Affrontare un viaggio del genere richiede doti particolari: bisogna essere esploratori esperti, versatili e preparatissimi, animati da uno spirito d’avventura indomabile. Yanez Borella e Giacomo Meneghello sono pronti a raccogliere la sfida. La loro amicizia li ha portati in giro per il mondo, il loro amore per la montagna li ha spinti a raggiungere le vette più alte.
Ora vogliono attraversare La Via della Seta in sella alle loro speciali e-bike a energia solare, scalando una cima in ogni stato eurasiatico.
Un viaggio davvero straordinario, che abbiamo raccontato nel corso di due puntate, restituendone tutta l’immensa ricchezza: di emozioni e difficoltà, di dettagli e colori, di scoperte inaspettate e vittorie ottenute con fatica e determinazione.
Nel primo episodio, Yanez e Giacomo partono da Mezzolombardo, in Trentino, e al ritmo di 150 km al giorno oltrepassano ben presto i confini della Slovenia, poi quelli della Croazia. Qui si concedono una sosta al Geoparco di Papuk. Il tempo di immergersi nel verde rigoglioso, di ascoltare lo scrosciare delle cascate, ed è già ora di ripartire.
In Ungheria, al verde della vegetazione si sostituisce il candore della neve, e i ciclisti diventano alpinisti. Il ritmo del viaggio rallenta, la foschia aleggia sulle montagne, avvolgendole in un’atmosfera irreale.
All’alba di un nuovo giorno, Yanez e Giacomo raggiungono la cima del Monte Mussala, la vetta più alta del Massiccio della Rila e dell’intera penisola balcanica.
Giunti in Turchia, il sole riscalda i loro muscoli provati da fatica e maltempo. Ammirando i panorami della Cappadocia, capiamo qual è l’essenza di questo viaggio: entrare in contatto con l’infinità di paesaggi e culture del nostro pianeta, aprendo lo sguardo a stili di vita diversi.
Difficile trattenere la propria meraviglia davanti a Uchisar, antica cittadina scavata nel tufo, o alle centinaia di mongolfiere che si alzano in volo all’alba, disseminando il cielo di punti colorati.
All’orizzonte, la prossima meta si innalza imponente, risvegliando il desiderio di mettersi in marcia. Il vulcano Erciyes appare minaccioso, con i suoi 3916 metri di quota, ma Yanez e Giacomo non si lasciano intimidire, e compiono la scalata baciati dal sole.
Purtroppo, la pioggia torna prepotente quando le bici passano in Georgia, e avanzare per le strade coperte di fango si rivela una prova difficile. Ma l’Azerbaigian non è lontano, e in una mattinata serena i due esploratori affiancano il porto di Baku.
Le immagini si alternano, restituendoci la vitalità di una metropoli in continua espansione. Osservando le Flame Towers che svettano sullo skyline, è difficile non ripensare alle case nel tufo della Cappadocia, e alla varietà con cui può esprimersi l’ingegno dell’uomo.
Nel secondo episodio, le immagini ci restituiscono la bellezza dei tramonti sul Mar Caspio, che Yanez e Giacomo attraversano in traghetto per arrivare in Kazakistan.
Una volta sbarcati, il viaggio riprende su due ruote, e dalla vastità dell’acqua si passa a quella del deserto. Le riprese, che vanno dai corpi abbronzati dei ciclisti all’aridità che li circonda, comunicano perfettamente la fatica e il caldo soffocante che devono affrontare.
Un deserto lascia il posto a un altro deserto, ancora più cocente e spietato: la sabbia dell’Uzbekistan spazza la strada cavalcando refoli di vento, infilandosi nelle tende insieme al calore, tormentando le notti senza lasciare scampo. È il momento più difficile del viaggio.
Samarcanda, però, è pronta a ricompensare ogni sofferenza con la sua bellezza senza tempo. Qui le immagini esprimono la gioia del contatto con una cultura millenaria.
I colori delle maioliche e i profili svettanti dei minareti ci incantano, trasformando il deserto in un lontano ricordo.
L’Uzbekistan ha in serbo un’ultima sfida: il monte Chimgan. Mentre la scalata prosegue senza troppe difficoltà, la telecamera sorvola la valle, restituendoci la sua abbondanza di verde. Una vista tranquillizzante, che prosegue nei panorami del vicino Khirghizistan.
Dopo aver percorso strade che si inerpicano sulle montagne fino a 4000 metri, Yanez e Giacomo fanno tappa al villaggio di Saritash. L’impresa è quasi al termine. Sui volti degli escursionisti è scolpita una profonda fatica, ma anche una gioia contagiosa, che condividono con i bambini del luogo, accorsi ad accoglierli.
Da questi primi piani densi di emozione, le immagini passano alla bianca muraglia del Pamir: vette di oltre 6000 metri che occupano l’orizzonte.
L’ultima scalata prevista dall’itinerario: dieci giorni al campo base, per acclimatarsi e godersi le sfumature del sole sulla neve, e poi su per l’impervio Peak Lenin, che con i suoi 7000 metri incarna una sfida alla portata di pochissimi.
Purtroppo, il vento gelido arresta la salita di Yanez e Giacomo a soli duecento metri dal traguardo. Una resa bruciante, placata dal ricordo delle tante prove superate inseguendo l’avventura, dalla visione della bellezza ancora da venire.
Ecco allora le valli, i picchi e i ghiacciai attraverso cui si snoda la Karakorum Highway, la strada asfaltata più alta al mondo, ecco la Repubblica Popolare Cinese e la città di Kashgar, la meta finale.
Non è casuale che il viaggio si concluda proprio qui. Nei suoi bazar pulsa la vita: un crogiolo di popoli e culture, lingue e usanze che racconta la ricchezza del mondo.
Ecco il trailer:
I filmati di Filmmaker dal Mondo sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro, e sono visibili su RaiPlay.
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