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Dall’Italia alla Lapponia svedese in auto: intervista a Daniel Mazza
Ciao a tutti! Nell’intervista di oggi vi portiamo fino alle terre del nord a caccia dell’aurora boreale per ammirarla in tutto il suo splendore. Mettetevi comodi e immergetevi nelle parole di Daniel, viaggiatore professionista con il pallino per i paesi del nord che è partito in auto dall’Italia per raggiungere la Lapponia svedese insieme al suo amico Carlo.
Chi sei?
Ciao sono Daniel Mazza, alias Mondo Aeroporto, come il mio blog. Ho iniziato a raccontare i miei viaggi dieci anni fa ed oggi è diventato il mio lavoro full time: ho fondato un tour operator Sivola.it, organizzo viaggi di gruppo, scrivo libri e con enti del turismo, compagnie aeree e brand per sponsorizzare servizi e destinazioni in tutto il mondo.
Che viaggio hai fatto e dove?
L’ultimo viaggio folle che ho fatto è stato Italia – Lapponia svedese in auto.
Quando sei partito per il viaggio?
Fine Ottobre 2020, poco prima dell’inizio del secondo lockdown.
Perché hai fatto questo viggio?
Ho intrapreso questo viaggio fino alla Lapponia svedese per sentirmi vivo. Dopo tutti i mesi bloccato in casa peer via del Covid, chi vive di viaggi come me, sia economicamente che emotivamente, si è sentito inerme e sconfitto, senza la possibilità di lavorare e quindi creare e provare nuovi itinerari da proporre in viaggi futuri. Questa possibilità mi ha permesso di lanciarmi in questo viaggio on the road, alla ricerca dell’Aurora Boreale che poi è puntualmente arrivata, danzando sulle nostre teste. Proprio in quel momento lì, le emozioni di un viaggio così impegnativo hanno preso il sopravvento.
Cosa hai messo nello zaino e quale attrezzatura hai usato?
Sono partito con una GoPro 8, che poi ho utilizzato pochissimo e il mio LG V50, che ho usato moltissimo per mia comodità. Con me avevo anche una Sony Alpha 7S, affittata per l’occasione per filmare le peripezie nel cielo dell’Aurora Boreale. Io e Carlo, il mio compagno di viaggio, non volevamo soltanto fotografarla, ma riprenderla durante tutta la sua evoluzione. Non siamo espertissimi in fotografia e videomaking, utilizziamo principalmente i nostri smartphone, ma questa volta volevamo essere preparati per questo evento incredibile.
L’oggetto che non può assolutamente mancare nel tuo zaino?
In realtà non ho un qualcosa di imprescindibile, ma visto il largo utilizzo degli apparecchi elettronici, negli ultimi tempi non parto mai senza un powerbank. A volte, ne porto addirittura due.
Hai visitato qualche progetto di onlus lungo il percorso?
Non c’è stato modo di organizzarci con esperienze nelle Onlus in questo viaggio, poiché anche a causa della pandemia in corso, ci siamo limitati a pochissimi contatti con persone sconosciute. Ecco un altro motivo per il quale abbiamo scelto di fare questo viaggio in auto e non prendendo un aereo.
Quanto e costato il viaggio e come sei riuscito a pagarlo? Se ti va di dircelo 🙂
Direi che la spesa più grande in questo viaggio fino alla Lapponia svedese è stata la benzina, circa 800 euro se ricordo bene. Le sistemazioni iniziali avevano prezzi abbordabili, ed il più delle volte abbiamo scelto location con cucina incorporata, così da poter cucinare per conto nostro senza andare al ristorante, visti i prezzi anche proibitivi nel Nord Europa. Visto il grosso seguito che questo progetto stava avendo sui social, siamo stati contattati da Booking.com che ci ha proposto una collaborazione: così per qualche notte i nostri pernottamenti sono stati coperti dal brand, in cambio del nostro storytelling sui social. Ne è valsa assolutamente la pena, perché i posti dove siamo andati a dormire nella foresta Lappone erano davvero incredibili!
I tre luoghi della Lapponia svedese che ti sono rimasti nel cuore?
Mi sono innamorato della passeggiata che abbiamo fatto a cavallo nella foresta Lappone, vicino a Kiruna. Tutto completamente innevato e silenzioso. Sembrava di essere in una fiaba. Non ricordo il nome delle località ma è stato bellissimo continuare a viaggiare attraversando tramonti incredibili, con la neve che luccicava, oppure vedere gli alberi fare da cornice a questo panorama surreale. Ricordo anche che al ritorno, mentre scivolavamo verso sud, tra Svezia e Germania stava esplodendo un foliage clamoroso, con le foglie di mille colori.
I posti più suggestivi dove hai dormito?
Oltre alla visione dell’Aurora Boreale, avvenuta qualche km fuori Jokkmokk, sicuramente non dimenticherò mai la notte passata in un igloo trasparente sopra un lago ghiacciato e poi le casette sull’albero ad Harads, un sogno che si è avverato. Una pazzia che non so se rifarei è aver dormito in un hotel costruito interamente con il ghiaccio. Una volta nella vita, si può fare.
Gli incontri più speciali?
Durante il nostro viaggio abbiamo incrociato cerbiatti, i cavalli islandesi (o nordici, tozzi e pelosi, resistenti al freddo), husky e qualche renna, mentre solo di sfuggita un’alce, troppo lontana da noi per essere raggiunta per rubare qualche scatto fotografico. Un buon motivo per tornare!
Se potessi fare un viaggio con una persona famosa (presente o passato), quale sceglieresti?
Ah, bella domanda. Il viaggio è un’esperienza sacra per me, non vorrei mai dover scegliere una persona che ammiro da una vita e scoprire poi in viaggio che non sarebbe per niente il mio/la mia compagno/a di viaggio ideale. Forse preferisco rimanere con il dubbio, o altrimenti mi sarebbe piaciuto ripercorrere il viaggio compiuto da Terzani sulle orme del libro “Un indovino mi disse”.
La prima cosa che fai ogni volta che torni?
La lavatrice, ahah! Mi piace avere tutto in ordine e quindi, per ristabilire una mia armonia e quotidianità, inizio con disfare lo zaino, fare la lavatrice e poi riguardarmi le foto e i video del viaggio appena concluso. Solitamente non aspetto il mio ritorno a casa per iniziare a lavorarci su, ma nel caso, mi metto subito all’opera per la creazione di nuovi contenuti. Quando ti piace fare qualcosa, non lo percepisci più come un lavoro, ma come un piacevole hobby, senza orari.
Dicci almeno tre canzoni che non possono mancare nei tuoi viaggi.
Io ascolto davvero ogni genere di musica, quindi passo dai brani di Renato Zero, ai Queen fino alle classiche playlist da viaggi on the road. Quindi ti dico “Nei giardini che nessuno sa”, “Keep yourself alive” e Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd. Vi regalo anche un bonus, che mi ha fatto emozionare la prima volta che l’ho ascoltata: Spirit Bird di Xavier Rudd.
Quali sono è i tuoi libri preferiti?
Ho appena finito la trilogia di Robert Peroni sulla Groenlandia, un posto che vorrei visitare presto. Ho divorato alcuni libri di Terzani e ora sto “studiando” Giorgio Bettinelli e il suo giro del mondo in vespa.
Quale è il tuo sogno nel cassetto? Cosa vorresti fare da grande?
Il mio sogno nel cassetto è sdoganare o inventarmi qualcosa di ancora incompiuto nei viaggi. Teoricamente c’è sempre qualcosa di innovativo da scoprire, ma finchè non lo si scopre, non lo si può sapere. Ecco vorrei avere quest’intuizione.
Mi piacerebbe anche continuare a viaggiare dando visibilità a situazioni o realtà complesse. Vorrei che attraverso il mio racconto, si possa dare risalto ai tanti disequilibri che ci sono nel mondo, provando a dare una mano a chi è meno fortunato di me. Per questo in passato ho sempre risposto “presente” ogni qual volta si sia verificato un progetto solidale.
La tua frase preferita?
Ho sempre detto che prima o poi mi sarei tatuato “Your comfort zone will kill you”, ma per adesso sul mio corpo ho soltanto una frase di Terzani che mi ha aiutato molto “Io questa vita me la sono inventata. Ognuno lo può fare, ci vuole solo coraggio e determinazione”.
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Racconto la mia storia nel mio libro “Destinazione Mondo”. Lascio il lavoro, mi trasferisco in Australia, inizio a viaggiare nel sud-est asiatico e poi lo trasformo nel mio lavoro full time, organizzando viaggi di gruppo prima da solo e dopo fondando Sivola.it, il primo tour operator al mondo fondato da travel bloggers. Cerchiamo di rendere raggiungibili a tutti anche i viaggi più folli del mondo. Fateci un salto!
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