Trekking estremo in Pakistan, alle pendici del K2

Trekking estremo in Pakistan, alle pendici del K2

Filmmaker dal MondoStagione 1, episodio 14

Ci sono luoghi avvolti da un’atmosfera leggendaria, il cui solo nome risveglia in noi il sentimento dell’avventura. D’un tratto, la vita di tutti giorni sembra starci stretta, e oltre i confini della routine intravediamo grandi imprese: sono lì, pronte a renderci eroi; non aspettano che il nostro prossimo scatto di coraggio.

Uno di questi luoghi si trova in Asia, nella subcatena del Karakorum. È la seconda vetta più alta del mondo dopo l’Everest. Il K2.

Con i suoi 8609 metri di altitudine, da più di un secolo il K2 sfida gli alpinisti di tutto il mondo a scalare i suoi ripidi versanti per raggiungere la cima. E osservare il mondo da una quota riservata a pochi eletti.

Ciò che in molti non sanno è che arrivare al cospetto di questo gigante innevato è di per sé una conquista. Per raggiungere le pendici della vetta più ambita del Karakorum bisogna affrontare un trekking che parte da Askole, in Pakistan, e attraversa panorami tanto suggestivi quanto inospitali.

Danish Khan, videomaker appassionato di escursionismo, ha deciso di intraprendere questo difficilissimo percorso. Vi raccontiamo la sua esperienza in una puntata di Filmmaker dal mondo che unisce epicità e contemplazione. Per essere testimoni di un’avventura coinvolgente che sensibilizza sul tema dell’ecologia.  

La telecamera cattura i dettagli della preparazione al viaggio. Mappe, lente d’ingrandimento, bussola, coltello, borracce. Lo stretto necessario da inserire in uno zaino il più possibile leggero.

Danish percorre in fuoristrada la distanza che separa Skardu da Askole, l’ultimo avamposto prima del Karakorum. Da qui in poi può affidarsi solo al proprio corpo, all’adrenalina che gli scorre nelle vene.

Muoversi da soli tra montagne così spietate sarebbe estremamente pericoloso. Danish si unisce quindi a un gruppo di alpinisti, accompagnati da abili portatori.

Nei loro sorrisi intensi, nel passo svelto e sicuro con cui percorrono il terreno accidentato, troviamo l’esempio di una vita adattatasi perfettamente alla natura più estrema.

Man mano che il viaggio prosegue, la vita si ritrae, cedendo il posto a climi e terreni sempre più ostili. Eppure, nell’alternarsi di deserti, rocce aride e ruscelli gelati i nostri occhi trovano una ricchezza che spinge a non mollare, andando oltre i limiti della stanchezza

Il gruppo supera la difficile prova del ghiacciaio Baltoro, poi la salita di Urdukas. Da qui i colossi del Karakorum svettano in tutta la loro maestosità. Ammirarli è come una boccata di ossigeno prima di rituffarsi nella fatica del cammino.

Le immagini si tingono di bianco e di foschia: abbiamo raggiunto i 5000 metri del circolo glaciale Concordia.

Finalmente scorgiamo il K2: imperioso, buca le nuvole e l’azzurro puro del cielo. Il nostro viaggio è giunto al termine, ma la natura non smette mai di muoversi.

Proprio in queste terre inospitali, abitate dal freddo e dalla roccia, il ghiaccio si scioglie e diventa acqua, fluendo fino a valle, dove irriga i campi e disseta la vita.

Ecco il trailer:

I filmati di Filmmaker dal Mondo sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro, e sono visibili su RaiPlay.

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